FAST 2025 MILANO

ITI Cannizzaro premiato alla FAST: CyperusFilter, ZeoLavaGel e SiderBrick, soluzioni sostenibili per acqua e ambiente.

CyperusFilter: l’innovativo biofiltro realizzato da tre studenti per la depurazione delle acque
In un periodo storico in cui la crisi idrica si fa sempre più pressante a livello globale, tre studenti dell’ITI Cannizzaro, Sofia Biondi (3A Chimica), Alessio Monteleone (3A Chimica) e Francesco Santangelo (3A Energia) hanno sviluppato un progetto per il trattamento sostenibile delle acque reflue basato su un sistema di fitodepurazione a flusso orizzontale che utilizza il Cyperus Alternifolius, noto anche come Falso Papiro, per depurare le acque grigie.
Il lavoro, ammesso alla fase finale del 36° concorso “I giovani e le scienze”, manifestazione organizzata dalla FAST (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche) svoltosi a Milano dal 15 al 17 marzo 2025, ha ricevuto l’ambito accreditamento all’International Exhibition for Young Inventors, rassegna internazionale dei giovani inventori, che si svolgerà ad Osaka (Giappone), dal 5 al 9 agosto 2025, in contemporanea con EXPO 2025.
L’impianto pilota realizzato dagli studenti prevede la fitodepurazione delle acque grigie, ovvero quelle provenienti da docce, lavabi e lavatrici, che post-trattamento possono essere riutilizzate per scopi non potabili. Gli esperimenti condotti in laboratorio hanno dimostrato che, grazie all’azione del Cyperus Alternifolius, è possibile ridurre in modo significativo i livelli di inquinanti quali fosfati, BOD (domanda biochimica di ossigeno), pH e conducibilità elettrica, confermando l’efficacia di questa tecnica naturale e a basso costo. Uno degli aspetti più promettenti è la possibilità di implementare tali impianti in contesti rurali o in paesi in via di sviluppo, dove la mancanza di infrastrutture per il trattamento delle acque reflue rappresenta una seria emergenza sanitaria.
Il progetto non si è limitato alla sola dimensione scientifica, ma ha affrontato anche le problematiche legate alla gestione delle risorse e all’organizzazione dei tempi e dei costi. Questa esperienza ha permesso ai tre studenti di confrontarsi con le sfide concrete della ricerca e dell’innovazione, sviluppando competenze che saranno fondamentali per il loro futuro accademico e professionale.

 


ARTICOLO NEWSICILIA.IT (link)



 

ZeoLavaGel: un’innovazione accessibile per ridurre l’inquinamento domestico da microfibre
Tre studentesse dell’ITI Stanislao Cannizzaro, Myriam Catania (3A Biotecnologie Sanitarie), Martina Seminara (4A Biotecnologie Sanitarie) e Martina Zitello (4A Biotecnologie Sanitarie) hanno sviluppato un progetto rivoluzionario che affronta un problema invisibile ma estremamente diffuso: l’inquinamento da microfibre. La loro idea, denominata ZeoLavaGel, introduce un innovativo e semplice sistema di filtraggio montato direttamente sullo scarico della lavatrice, un elettrodomestico presente in tutte le case e che, senza che ce ne rendiamo conto, è una delle principali fonti di rilascio di microplastiche nell’ambiente.
Il lavoro, ammesso alla fase finale del 36° concorso “I giovani e le scienze”, manifestazione organizzata dalla FAST (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche) svoltosi a Milano dal 15 al 17 marzo 2025, ha ricevuto l’accreditamento all’Expo Sciences International, che avrà luogo ad Abu Dhabi (EAU) da 27 settembre al 3 ottobre 2025.
Negli ultimi anni, la presenza di microplastiche nei tessuti umani ha suscitato allarme tra la comunità scientifica. L’industria tessile ha registrato un incremento esponenziale nell’uso di fibre sintetiche come poliestere e nylon, che costituiscono ormai la maggior parte degli indumenti prodotti. Durante ogni ciclo di lavaggio in lavatrice, milioni di microfibre si staccano dai tessuti e finiscono negli scarichi, contribuendo in modo significativo all’inquinamento delle acque. Si stima che un singolo carico di lavaggio da 6 kg possa rilasciare tra le 140.000 e le 700.000 microfibre, destinate a disperdersi nei fiumi, nei mari e persino nell’aria che respiriamo. Un vero e proprio problema nascosto tra le mura domestiche
Per contrastare questa emergenza ambientale direttamente alla fonte, le tre studentesse hanno ideato un innovativo sistema di filtraggio integrabile nella lavatrice. Il filtro agisce in due modi: trattiene le microfibre prima che possano raggiungere l’ambiente, grazie all’utilizzo di sostanze gelificanti biodegradabili che le aggregano e ne facilitano la raccolta; elimina tensioattivi e metalli pesanti derivanti dai detersivi e dai coloranti sintetici, attraverso materiali assorbenti come zeoliti e carboni attivi.
Il team, tutto al femminile, ha svolto accurate ricerche per individuare il tipo di gel più efficace, valutandone la resistenza a diverse temperature e livelli di pH tipici dei lavaggi domestici. Inoltre, hanno testato la capacità del filtro nel catturare microplastiche specifiche, come il polivinilcloruro, confermandone l’efficacia nel ridurre la dispersione di queste particelle nocive.
L’aspetto più rivoluzionario del progetto ZeoLavaGel è dunque la sua applicazione in un elettrodomestico di uso comune, rendendo la lotta all’inquinamento da microplastiche accessibile a tutti. Integrare questo sistema nelle lavatrici domestiche e industriali potrebbe ridurre drasticamente la quantità di microfibre rilasciate negli scarichi, offrendo una soluzione concreta per migliorare la qualità delle acque e ridurre l’impatto ambientale; un vero passo avanti per la sostenibilità quotidiana.


ARTICOLO NEWSICILIA.IT (link)


 


 

SiderBrick: un mattone realizzato con le polveri sottili derivati dai fumi di emissione dell’acciaieria
Il progetto, realizzato da un gruppo di studenti dell’ITI Cannizzaro di Catania, è stato protagonista alla fase finale del 36° concorso “I giovani e le scienze” organizzato dalla FAST di Milano (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche), nei giorni 15-16 e 17 marzo 2025, ottenendo un premio speciale, la Medaglia d’argento della FAST.
Rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione possa trasformare un problema ambientale in un’opportunità economica, all’interno di un contesto sociale ecosostenibile.
La Sicilia, terra di bellezze naturali, ospita a Catania una realtà industriale importante, le Acciaierie di Sicilia SPA, impianto industriali specializzato nella produzione di acciaio.
Nel corso degli anni, l’Acciaieria ha affrontato sfide legate alla concorrenza internazionale e alla necessità di modernizzare i propri impianti per rispondere alle nuove richieste di sostenibilità ed efficienza energetica.
L’idea del progetto origina proprio dalla consapevolezza della descritta esigenza energetica ambientale.
L’obiettivo principale è trasformare un problema in una risorsa, valorizzando materiali di scarto altamente inquinanti per ridurre la dipendenza da risorse naturali e abbassare i costi di produzione nel settore edilizio. Dare valore ad un sottoprodotto inevitabile dei processi di lavorazione dell’acciaio, altamente inquinante (le polveri dei fumi) per creare un nuovo ed innovativo materiale da costruzione ecosostenibile, rientra anche tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 (Goal 15).
Coniugando resistenza, efficienza e rispetto per l’ambiente, il SiderBrick si candida come un’alternativa rivoluzionaria per il settore edilizio.
Le polveri di fumi delle acciaierie sono contenitori di particelle di ferro, zinco, silice, piombo, zolfo, ossidi di carbonio e tracce di altri metalli come manganese, cromo, nichel e vanadio. Le polveri, se non filtrate o
trattate correttamente, possono disperdersi nell’aria, contribuendo all’inquinamento atmosferico e al deterioramento della qualità dell’aria. Per minimizzare gli impatti ambientali e sanitari, le acciaierie adottano tecnologie avanzate di filtrazione e trattamento dei fumi. I sistemi di depurazione dei gas sono utilizzati per catturare le polveri prima che vengano rilasciate nell’atmosfera. Questi impianti di depurazione permettono di ridurre significativamente le emissioni di polveri fini e di altri inquinanti. Ad oggi, però, il riutilizzo delle polveri ha sempre richiesto un contributo energetico importante che il vantaggio legato alla sostenibilità non riesce a colmare. Un mattone in calcestruzzo con aggiunta di polveri dell’acciaierie permetterebbe di ridurre al minimo l’impatto energetico e quindi il sopra descritto deficit.
Gli esperimenti condotti per ottenere il mattone siderurgico utilizzando le
polveri dei fumi di acciaieria hanno fornito risultati significativi.
Il SiderBrick, infatti, ha registrato valori al di sopra della media standard per mattoni tradizionali dal punto di vista meccanico, termico e di sostenibilità ambientale. Il colore scuro, infine, ha evidenziato la presenza dello zinco che nei mattoni siderurgici è cruciale per garantire la loro efficienza, durata e sicurezza operativa, permettendo di ottimizzare i processi di produzione.
Il mattone siderurgico diventa in tal modo un prodotto industriale ecosostenibile a risparmio energetico: il SiderBricK

 


ARTICOLO NEWSICILIA.IT (link)